Antica Osteria del Mirasole
Punteggio: 5 / 5
Prezzo (escluso bevande): 45 / 70,00 euro cad.
Specialità consigliate
Che sia un caposaldo di gourmet e appassionati si sapeva, ma io se non vado a provare non credo!
(È una scusa chiaramente per mangiare!)
E così dopo molto tempo che mi ero ripromesso di passare sono finalmente riuscito a svincolarmi dai vari impegni e provare la cucina dell’Osteria del Mirasole, dove regna l’autenticità dei sapori.
Una cucina concreta, dall’aspetto rustico e antico, quella tramandata a voce e nei quaderni scritti dalle nonne. Un locale con stoviglie appese, fuoco che arde e tavoli in legno, dove tutto richiama ad un tempo passato, dal gusto ritrovato. La cucina di campagna con ricette popolari, dove la pancia ne esce piena e la gola in festa. Una cucina che proprio per la sua semplicità risulta difficile, perché il paragone è sempre dietro l’angolo. Ma Franco Cimini ormai da anni riesce attraverso questa cucina diretta senza orpelli a richiamare numerosi appassionati da tutta Italia, ottenendo anche importanti riconoscimenti come il titolo di “Miglior Trattoria 2020 per 50TopItaly”.
Ma iniziamo dal principio, parlando dell’arrivo al locale.
Appena seduti, si comprende subito lo stile della trattoria, fatto di genuinità e attenzione minuziosa nei dettagli anche nella mise en place. L’atmosfera calda e accogliente è amplificata dal perlinato lungo le pareti, dagli arredi in legno in stile classico, e dal soffitto a travi. Utensili, bottiglie di vino, antica pesa e un grammofono vanno infine a caratterizzare il resto del locale.
Ambientati, osserviamo il menù e la scelta è veramente difficile!
Ma dopo un benvenuto a suon di crescenta con mortadella tagliata al coltello e delle quenelle di ricotta fresca, iniziamo provando due “must” della cucina…si parte subito forte ordinando i famosi “Tortellini alla crema di latte, da panna in affioramento“ e “Lasagne verdi all’ortica, ragù del cortile e panna d’affioramento“. Come descrivere due piatti che lasciano esterrefatti chi li assaggia?
I tortellini sono degni della nomea che li precede in mezza Italia, piccoli e di una bontà disarmante, dalla pasta sfoglia leggerissima che si scioglie in bocca, affondano in questa crema di latte corposa e cremosa dalla sapidità vincente.
La lasagna invece… beh una sola volta nella vita la mangiai così e sono passati 20 anni. Da lacrime agli occhi, perché ricordano una signora a me cara. Si fa presto a dire lasagne, ma ad emozionare un cliente non ci si riesce così facilmente. Il ripieno è incredibilmente cremoso, ma soprattutto bilanciato tra carne, sfoglia e panna, e credetemi che mediamente non succede.
Ormai nell’olimpo del gusto, non ci possiamo esimere dal provare un altro suo cavallo di battaglia: la famosa Petroniana, ovvero la “Cotoletta alla Bolognese”, che consiste in una gigante costola di vitella, passata nell’uovo e pangrattato con un velo di prosciutto crudo sopra, poi burro e parmigiano a fare da crema nel fondo. Ma ci sono tanti piatti che meriterebbero un assaggio, dalla carne alla brace, ai formaggi freschi, dai porcini fritti fino alle frattaglie. Irrinunciabili anche la trippa alla parmigiana e la “Vitella al tartufo bianco” o l’agnello sulle braci, che infatti assaggiano i miei amici al tavolo. E il verdetto è sempre lo stesso, da 10. Carne tenera, ben cotta e ingredienti super selezionati. Tutti infatti sono prodotti dell’azienda di fianco, la “Fratelli Carretti”, azienda agricola legata alla famiglia della moglie di Franco.
Concludiamo quindi con la fase più dolce…
3 perle da fine pranzo: “Latte ristretto al caramello”, “Crema bruciata alla cannella” e “Torta di mele e gelato alla vaniglia”. Tra le tre, tutte ottime, spicca il latte ristretto, dove ogni aggettivo è superfluo.
Morbida dolcezza cremosa, dominata dal gusto fresco di latte.
Purtroppo Franco a fine pranzo non si trovava in sala, così deleghiamo Paola di consegnare il nostro adesivo, e infatti ora potete vederlo assieme agli altri attaccati alla porta d’ingresso. (qui sotto Eccola in foto)
Finalmente quindi posso dire anche io, “Ho mangiato da Franco all’Osteria del Mirasole” e confermare ampiamente che la nomea che lo precede è tutta meritata!
L’adesivo consegnato allo chef Franco Cimini dalla nostra amica Paola Grasso della Rocca