Chef
Emanuele Petrosino
Nato ad Aprilia, in provincia di Latina, il 6 dicembre del 1986.
La sua passione per la cucina affonda le sue radici in famiglia, vedendo la nonna riunire col cibo per anni l’intera famiglia. Di questa né fa una scelta di vita e indirizza i suoi studi all’ “Istituto Professionale Alberghiero De Gennaro” di Vico Equense, che alternerà sempre a lavori saltuari o stagionali. L’alternanza scuola-lavoro ed i lunghi periodi lontani da casa lo forgeranno per una carriera, che sì porterà ai risultati conseguiti negli ultimi tempi, ma che é stata costellata da sacrifici e grandi rinunce: “A grandi stelle corrispondo grandi responsabilità” ad oggi é uno dei suoi motti. In questa prospettiva, tutte le esperienze lavorative sono state molto importanti e formative, come ad esempio quelle al Coutanceau di La Rochelle (F), Piazza Duomo di Alba (CN) o a Taverna Estia di Brusciano (NA), accrescendo di volta in volta “quel bagaglio” che ancora oggi porta con se.
Con l’arrivo al Danì Maison, si accantonano tecnica e teoria, per fare spazio ad nuovo approccio culinario, basato sulla sana insoddisfazione nei confronti di qualcosa “invisibile agli occhi”, ma non ad uno chef. Infatti, il metodo (quasi maniacale), che deriva da questa, sarà una delle peculiarità che spingerà la Michelin a premiarlo come “Giovane Chef Michelin 2019”, dopo soli otto mesi alla guida da chef del de’ “I Portici Hotel” a Bologna.
La sua cucina ad oggi é legata ai ricordi, perché é la “memoria del gusto” a spingerlo alla ricerca continua della tradizione, coniugando quelle emiliane e campane, punto vincente dei suoi piatti. Non c’è un’identità nei suoi piatti se non quella derivante dalla sua personalità, che ogni clienti conoscerà attraverso il percorso proposto in ognuno dei menù degustazione.