Lambrusco di Sorbara
Comincio il mio viaggio di tre giorni nella terra del Sorbara.
E’ qui, in questi terreni, una volta palude e melma che ora nascono i vitigni di quella che definisco per pregio e per storia la culla del Lambrusco.
Vitigni che scorrono, quasi in parallelo con i due fiumi Secchia e Panaro, da sempre fonte di approvvigionamento d’acqua ma anche di epiche alluvioni che arricchivano i terreni limacciosi e sabbiosi ma che devastavano anche cantine e abitazioni.
Del vitigno Sorbara ormai si sa tutto, viene coltivato insieme ad una percentuale di Salamino per ovviare ai problemi di acinellatura e influorescenza che il Sorbara spesso presenta in fase di sviluppo insomma un amico disinteressato e sincero.
Il Sorbara, tra tutti i lambrusco, è quello con il maggior patrimonio di identità teso e minerale, scarico di colore e affilato in bocca, austero e profondo nei profumi che rimandano ai fiori e a delicatissime spezie. I metodi di vinificazione, a parte la spumantizzazione (di epoca moderna), rimangono di base due: ancestrale e rifermentazione in bottiglia con metodo Martinotti/Charmat.
Il metodo ancestrale consiste nel lasciare all’atto dell’imbottigliamento una certa quantità di zucchero residuo che andrà a rifermentare il liquido in bottiglia.Il metodo tradizionale invece consiste nel togliere una certa quantità di mosto durante la fermentazione, filtrarlo e aggiungerlo poi al vino durante l’imbottigliamento in fase di luna nuova di marzo o aprile, così grazie ai tepori primaverili completerà la seconda fermentazione in bottiglia.
Il primo Sorbara assaggiato è della cantina sociale di Carpi e Sorbara .
Lambrusco dedicato ad uno dei fondatori della cantina nonchè precursore della cooperazione agricola in Emilia.
Lambrusco di Sorbara DOP Omaggio a Gino Friedmann.
Pigiatura soffice, prima fermentazione in acciaio e rifermentazione in bottiglia con presa di spuma e sosta sulle fecce fini, senza sboccatura.
Splendido colore rosa acceso con riflessi rosati vivi, spuma briosa e vellutata. Profumi intensi di fiori bianchi e fragolina di bosco, anche al palato è vivo e frizzante, lascia spazio a note varietali intense e frutta di bosco fresca sostenuta da una acidità molto equilibrata e delicata . Un Lambrusco che sa coniugare le antiche tradizioni con una personalità espressiva, vivace e moderna.