Locanda 4 Cuochi
Punteggio: 5 / 5
Prezzo (escluso bevande): 35 / 50,00 euro cad.
Specialità consigliate
Siamo in tanti a seguire la musica e i nostri artisti preferiti, non vi dirò chi ho visto, ma vi dico che mi sono trovata a Verona, per un concerto all’Arena, nonostante la poca distanza dal luogo dove vivo ho deciso di fermami qualche giorno, e dopo aver girato per i suoi vicoli a ora di cena il solito dilemma: Alta cucina o Trattoria tipica?
Questo problema me lo ha risolto lo Chef Giancarlo Perbellini, 2 stelle Michelin, e si… qui lui la fa davvero da padrone.
Non avendo prenotato per tempo non ho nemmeno provato a bussare al suo ristorante di spicco “Casa Perbellini”, ma avevo letto un articolo sul suo impero, a Verona ci sono ben 6 locali che riportano a lui; il sopra citato ristorante, “Locanda 4 Cuochi” piatti della tradizione con un tocco estroso in più, “Al Capitan” assolutamente solo pesce, cotto o crudo che sia, “Du de Cope” pizzeria di alto livello, “Tapasotto” che in pratica vuol dire Tapas sotto la Galleria e per finire “Dolce Locanda” una pasticceria d’autore con caffetteria.
Neanche a farlo a posta, mentre cammino e penso a quale scegliere giro l’angolo e sulla mia destra c’è proprio “Locanda 4 Cuochi”, perché andare oltre.
Entro nel locale solo per chiedere se posso accomodarmi fuori, ne approfitto per buttare l’occhio, entrando un imponente bancone fa da barriera alla cucina, attrezzatissima e più a vista di cosi sarebbe sulla strada, non ho il tempo di vedere altro che vengo accompagnata al mio tavolo, che peccato non aver visto di più, ma sono qui per mangiare… No?
Scambio due chiacchiere con il nostro cameriere e scopro che la particolarità di questo locale è… tutti e 4 i cuochi fanno tutto anche prendere le comande e servire ai tavoli.
Quindi facilmente incontrerò Giancarlo Perbellini?
Oppure Dario Fracasso, ma anche Moreno Pellegrini o Andrea Manzoli?… Ma non è andata così.
La mise en place è davvero atipica, sopra al tovagliato di un bianco immacolato c’è un foglio di carta bianca della stessa dimensione del piano del tavolo, tra i calici, la porcellana e le posate un porta matite colorate in legno, quello al mio tavolo ha la forma di mela, che buffo penso, magari per tenere tranquilli i bimbi mentre cenano con i loro genitori, e subito so cosa farò appena finito di cenare.
Il menù spazia dalla tradizione Veneta ai cavalli di battaglia di altre regioni, accostando in modo audace prodotti del nord con quelli del sud, qui si mangia Italiano…
Partiamo assaggiando un “Involtino di carne salata , ripieno di purea di melanzana, accompagnato da pesto di fave, scaglie di grana e rucola”, carne cruda che si scioglie in bocca, facendo subito un tutt’uno con la purea di melanzana, che smorza la nota salata della carne, le scaglie di grana riportano in auge il lato salato per poi venir pulito con il pesto di fave e la Rucola, insomma un sali e scendi continuo tra sapido e insipido.
“Fiori di Zucchine ripieni su salsa di caprino con caramello di cipolla rossa”, a differenza del precedente Entrèe, qui i sapori si amalgano fra loro ad ogni boccone, il sapore delicato del caprino è necessario per gustare al meglio i fiori di zucchina che sono spinti di sapidità.
Quando lo trovo nel menu… non resisto… lo devo ordinare, “spaghetti cacio e pepe”, una droga per me e devo dire che quelli di questo ristorante sono da urlo, cottura impeccabile, proporzioni Cacio e Pepe perfetta, inutile descriverli oltre, chi non li conosce…
“Bigoli al torchio prezzemolati con cipolla rossa in agrodolce, capperi e pistacchio”. Un piatto che parla da solo… i Bigoli sono di origine Vicentina e diffusissimi in tutto il Veneto, si trovano conditi in svariati modi, ma questi della Locanda 4 cuochi sono strepitosi. Il sapiente accostamento degli ingredienti principali, le diverse consistenze, rendono diverso ogni boccone, quando più dolce e morbido, quando croccante e salato… potete immaginare come sono impazzite le mie papille gustative.
A seguire, quasi sazi, ci dividiamo un “Maialino da latte croccante al pepe rosa, con contorno di pisellini”. Non è carne… ma burro, in netto contrasto con la crosticina croccantissima e speziata al pepe. Pensiamo davvero che non possiamo mangiare altro, ma non possiamo concludere senza un dessert…
Classico “tiramisù e una millefoglie”, tanto non saranno grandi… proprio così… non sono grandi, sono impegnativi… lasciatevi sufficiente spazio per il dolce, non potete non assaggiarli, non lasciatevi scoraggiare dalla porzione generosa, anzi godetene più che potete, non ne troverete di uguali. Tanto si… ma di una leggrezza incredibile; fidatevi.
Recensione: Giovanna (Resp. Zona Lombardia per Simon Italian Food)