Osteria di Fornio
Punteggio: 5 / 5
Prezzo (escluso bevande): 30 / 40,00 euro cad.
Specialità consigliate
Se nomino “Fornio” a molti gli si illumineranno gli occhi. Sapete come mai? Perché è un’osteria dalle grandi qualità!
In un piccolo paesino della provincia Fidentina si trova “l’Osteria di Fornio” diventato in breve tempo meta di importanti Chef e degustatori di buon vino. Tutti passano almeno una volta da questo paesino di poche case per gustare sia piatti che prepara Cristina Cerbi che le bottiglie che ricerca con accuratezza Luca Caraffini, marito di Cristina. Non è inusuale infatti trovare spesso persone intente ad assaporare vini pregiati accompagnati da del buon salume nella taverna sottostante adibita a degustazioni.
Dal 2006 anno della nascita del “Fornio” si sono susseguiti molti riconoscimenti che sono orgogliosamente esposti lungo l’ingresso del locale (Touring Club a Osterie d’Italia per farne un’esempio) affianco ai tanti attesati di stima dei grandi chef della cucina italiana, come Cannavacciuolo, Cracco e Marchesi.
Un’Osteria che rispecchia quindi perfettamente i sapori della tradizione locale ma con rivisitazioni degne di grandi ristoranti, dove la qualità delle materie prime rimane il valore fondamentale.
Un’appuntamento particolare rimane l’aperitivo della domenica mattina, dove tra calici di champagne e salume si alternano amici e concittadini, compreso il sindaco, per fare due chiacchiere in compagnia.
Quindi non vi rimane che provare quest’osteria… che vi confesso rimane uno dei miei locali di zona preferiti. Provatelo e poi mi direte!
Piatto Consigliato: Le mezze maniche ripiene di parmigiano! (famoso piatto nominato in tutte le guide gastronomiche)
Aggiornamento Recensione: febbraio 2021
Eccomi qua, dopo un pranzo di gran livello all’Osteria di Fornio, dalla grande Cri, Cristina Cerbi, Luca Caraffini, e lo staff capitanato da Sonia Mori, tirare una serie di considerazioni dopo la mia lunga assenza, che risulteranno forse banali per qualcuno ma che in realtà sono contento di esternarvi.
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Tornare in un locale dopo 2 anni e vedere tanti piccoli accorgimenti, finezze, dal particolare sul tavolo fino all’impiattamento più studiato che ne esalta il prodotto, è appagante sia per chi lo crea che per chi lo mangia.
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Sulla qualità e la golosità dei piatti non ci sono mai stati dubbi, d’altronde è uno dei primi locali con Adesivo Simon’s Food® recensiti già da 4-5 anni, e sempre consigliato per chi si trova in zona. Ma ora vedo uno scatto in avanti notevole, senza mai snaturare la semplicità di quella tradizione che ne fa il punto di forza. Dopo quasi 300 locali posso affermare che certe accortezze uno che si muove spesso le nota, e sono un qualcosa in più.
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Bravi Bravi Bravi,
mi piace ritornare e rimanere sempre stupito.
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Tornare in un locale dopo 2 anni e vedere tanti piccoli accorgimenti, finezze, dal particolare sul tavolo fino all’impiattamento più studiato che ne esalta il prodotto, è appagante sia per chi lo crea che per chi lo mangia.
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Sulla qualità e la golosità dei piatti non ci sono mai stati dubbi, d’altronde è uno dei primi locali con Adesivo Simon’s Food® recensiti già da 4-5 anni, e sempre consigliato per chi si trova in zona. Ma ora vedo uno scatto in avanti notevole, senza mai snaturare la semplicità di quella tradizione che ne fa il punto di forza. Dopo quasi 300 locali posso affermare che certe accortezze uno che si muove spesso le nota, e sono un qualcosa in più.
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Bravi Bravi Bravi,
mi piace ritornare e rimanere sempre stupito.
Ecco cosa abbiamo assaggiato per voi dal menù 2021
Polentina Fritta.
Frittelle di ceci con lardo di sottospalla di Parma e aceto balsamico
Ravioli culatello e ricotta su fonduta di Tosone
Ravioli d’anatra glassati all’arancia
Tortino di ricotta e radicchio rosso invernale con fonduta alla gorgonzola malghese
Guancialetti di maiale al forno con payate e cipolle rosse caramellate
Soffice al Mascarpone con fonduta di cioccolato
Gelato alla crema fatto in casa, con Parigine, Zabaione al marsala, e cioccolato fondente
Come sempre Apoteosi di gusto tra tradizione e una semplicità raffinata.
Un’elogio mi sento di farlo in particolare per i ravioli d’anatra con glassa d’arancia, mai provato prima in questa veste, dove la pasta fresca viene combinata con scorze d’arancia.
Il risultato è strabiliante. La morbida la pasta fresca dal cuore leggermente corposo abbraccia una carne d’anatra non forte, come si potrebbe pensare, ma equilibrata. La perla è l’acidità dell’arancia con le sue scamorze che oltre a dare una spinta acida, sgrassa un piatto goloso, dal fondo cremoso e conseguente dall’invitante scarpetta.
È impossibile resistere al fondo che si crea sotto i tortelli.
Ecco la foto di rito con la Chef Cristina Cerbi e Luca Caraffini.L’adesivo è già presente da 4 anni!