Perivana
Seguendo le note di “Fin che la barca va” (a pochi passi è nata Orietta “nazionale” Berti) si arriva fino alle sponde del fiume Enza.
Da qui si inizia a salire le colline per qualche centinaia di metri per scoprire questo fantastico Cabernet Sauvignon, che non si direbbe mai, nato proprio in questa terra reggiana di confine.
Credo che sia un vino estremamente didattico per chi si avvicina ora a questa materia, infatti si riconoscono molto nitidamente il colore, i profumi e sapori.
Colore rosso granato profondo quasi inchiostro anche a bicchiere praticamente vuoto si fatica a trovare trasparenze di rosso.
I profumi sono articolati fra mirtillo nero e liquirizia ma con una entrata a gamba tesa di erbe officinali.
Grande eleganza e pulizia.
Il palato conferma l’entrata a gamba tesa ma non da cartellino rosso, tannino forte e impetuoso, vellutato e armonico, ma i frutti rossi lasciano spazio a cacao, pepe nero e una nota balsamica di ciliegia sotto spirito.
Non sono un veggente ma ho l’impressione che questo vino abbia davanti a se molto storie da raccontare.
Piatto abbinato: Selvaggina, formaggi stagionati o taglioni con funghi e tartufo bianco d’Alba.