Abocar Due Cucine
Punteggio: 4,5 / 5
Prezzo (escluso bevande): 50 / 70,00 euro cad.
Specialità consigliate
Nel centro di Rimini c’è una cucina dai sapori non tradizionali con abbinamenti che incuriosiscono il palato, leggi il menù e ti chiedi: come può starci un’oliva nera in un dolce, con il latte di capra e della pesca?
Eccome se ci sta… e ci sta bene!
Siamo da Abocar due Cucine, di Camilla Corbelli, nata a Rimini, terza generazione di una famiglia di cuochi e Mariano Guardianelli nato a Arroyito Cordoba, Argentino di origini piemontesi.Camilla e Mariano si incontrano a Rimini, dopo che entrambi hanno fatto esperienza nelle cucine di mezzo mondo.Nel 2013 aprono Abocar Due Cucine, un locale semplice, accogliente, con una corte interna dove si sta propio bene, sono in centro, in una zona defilata dalla movida chiassosa di Rimini, raggiungibile semplicemente girando l’angolo.Abocar in spagnolo vuol dire avvicinare, avvicinare i giovani a una cucina innovativa, avvicinare due cucine così lontane, avvicinare prodotti di un territorio locale con prodotti di territori lontani, è la mission di Camilla e Mariano.
La stagionalità degli ingredienti
La stagionalità è la base delle loro creazioni, ogni mese c’è una proposta gastronomica nuova, con nuovi ingredienti, con quello che il mercato locale offre.Si inizia con l’aperitivo di Camilla, come ci spiega mentre lo serve, “La sua funzione è stimolare il corpo per l’inizio del pasto, con sapori amari, acidi, terrosi e poco dolci.”
Il menu di Abocar
Abocar propone un menù alla carta e quattro proposte, una di carne, una di pesce, il menu Abocar, e il Manos Libres, quest’ultimo è composto da otto portate liberamente scelte dello Chef Mariano, non necessariamente tratte dal menù.
Dopo una partenza tutta Latino Americana, uguale per tutte le proposte, “Tapioca e Soyotta, Chipà, Mate e caprino, Quinoa e malbec”. mi sono affidato alla creatività di Mariano con il Manos Libres.
Lattuga, pistacchio, caprino e jalapeño è stato il biglietto da visita dello Chef, un equilibrio di sapori delicati risaltati dalla lieve acidità del formaggio.
Bagna cauda, oliva verde e zucchine, la bagna cauda viene sferificata, alla rottura della sfera ritrovi in bocca tutto il sapore di una bagna cauda, poi arriva l’oliva, la zucchina armonizza il tutto e poi il ripetersi dei sapori con la rottura della seconda sfera, un piatto che non si dimentica.
Raviolo di lumachine, burro acido alle alghe e brodo dell’Adriatico, ecco cosa vuol dire avere il sapore del mare in bocca con la giusta sapidità, (un pensiero va a chi ha sgusciato le lumachine per il ripieno).
Una cottura perfetta per il Risotto mantecato all’aglio nero e yuzu, agrume tipico dell’oriente a metà fra il mandarino e la papeda, una spolverata di liquirizia ha equilibrato la dolcezza e l’acidità del piatto.
Sgombro con sesamo bianco e porro alla brace, la semplicità di un piatto buonissimo, il pesce viene scottato dalla parte della pelle e l’abbinamento con il porro e la purea di sesamo è perfetta.
Maialino, mela cotogna e spinaci, anche qui la semplicità è vincente, perfetta la croccantezza della cotenna.
Mate, capperi e finocchietto, è solo un pre dessert, ma è un’esplosione di freschezza, sapidità e dolcezza.
Arrivano i dolci: Pesca, oliva nera e latte di capra, partendo dal fondo della ciotola troviamo una crema di latte di capra, una marmellata di pesca, il crumble di oliva nera e una quenelle di gelato di pesca, un dolce non dolce, unico, e non pagho ho assaggiato anche il Caffè, cioccolato, mezcal e tartufo nero estivo.
La capacità di Mariano di azzardare e abbinare materie prime diverse fra loro per provenienza e tipologia è la base della sua cucina, come anche i cocktail di Camilla, la loro creatività, l’esperienza acquisita nei loro viaggi e il rispetto della stagionalità delle materie prime sono la forza di questo locale.
Recensore Bonetti Berto (Delegato Simon’s Food)