Ristorante Il Molo
Punteggio: 5s / 5
Prezzo (escluso bevande): 40 / 70,00 euro cad.
Specialità consigliate
Questa volta la mia passione mi ha spinto veramente lontano, 700 km tra andata e ritorno per provare un locale che mi ha poi conquistato completamente dal palato all’anima. Sono partito un week end di inizio giugno in un caldo torrido per arrivare in un regione che pochi conoscono bene e apprezzano, ricca di tanto cuore e prodotti d’eccellenza. Sono andato in Umbria, più precisamente sul lago Trasimeno, a Passignano sul Trasimeno.
Mi sono concesso un po di relax, alloggiando in un piccolo B&B per testare la cucina di un ristorante che mi aveva incuriosito, sia nei piatti sia come posto: Il Molo della famiglia Pellegrini. Come sempre ero fiducioso della mia scelta, non vi nascondo che le aspettative c’erano… cioè sapevo che potevo andare a stare bene, ma col senno di poi non avrei mai pensato così splendidamente bene.
Il ristorante si trova sulla strada che costeggia il lungo lago; un lago che regala magie, con i suoi straordinari riflessi sull’acqua al calar del sole. Il Molo è un locale che pur sembrando tipicamente turistico nasconde un grande segreto gourmet. Entrando si percepisce subito il clima familiare, alla mano, rimanendo professionali, come se si andasse a mangiare a casa di amici. Lo staff con il fare gentile e il naturale sorriso ben stampato in viso, accoglie i clienti facendoli sentire subito a proprio agio.
Pavimento in cotto, soffitto bianco e travi in legno, pareti beige e color mattone che contrastano con i tavoli bianco candido e le sedie nere. 2 sale a dividere il locale, con un piccolo soppalco ideale per una cena romantica vista lago. All’ingresso qualche vaso decorativo e un tappeto verde a dare il benvenuto. Già da questo primo sguardo io e il “Molo” eravamo entrati in sintonia.
Ci accomodiamo al tavolo e iniziamo a dare un primo sguardo al menù.
E qui iniziano i problemi, (si fa per dire) tutti i piatti avevano qualcosa di invitante, combinazioni particolarmente interessanti, che presagivano grande golosità. Già mi piaceva, ma mi aveva messo in crisi. Cosa scegliere???? Naturalmente la maggior parte erano basati su portate di pesce, sia di lago che non, ma erano presenti anche portate di carne, dall’anatra, alla tartare di manzo al maialino al latte. Visto quindi l’indecisione optiamo per una degustazione mano libera, così da non avere rimpianti.
Accompagnato da un’ottima bottiglia di Chardonnay Arnaldo Caprai iniziamo il nostro percorso con il benvenuto della cucina composto da 3 piccole chicche invitanti: Sandwich con abalone, alga spirulina, pesto basilico e dragoncello, Polpetta, tinca, patate e maionese al fumo e infine Chips, spinaci, tartare di salmerino e uova di carpa. Solo al sentirne i nomi era aumentata la salivazione. Poi il resto è storia conosciuta. Finiti subito con il godimento in corpo. Accostamenti così puliti che presagivano il seguire di grandi piatti… e infatti così è stato.
All’arrivo dei 2 antipasti si conferma l’ottima scelta della degustazione.
Assaggiamo per primo “Trota di lago semimarinato, melone e salsa tzatziki“, un piatto agrodolce dalle consistenze croccanti con verdure crude, una tenerissima trota di Lago e la salsa tzatziki a contrastare la dolcezza del melone. Segue un altro “pesce“: Luccio mantecato su vellutata di finocchio e curry. Una portata cremosa, con il Luccio rinvigorito dal pizzicante curry e il fresco finocchio a pulire.
Si continua con il mio momento preferito, i primi.
Con lo sguardo rivolto verso il lago assaporiamo due portate straordinarie: Risotto acquerello, con tinca, piselli, nocciole, grana e Bottoni con manzo in brodo orientale (composto da Katsuobushi, Shiitake, shiso e miso) e anguilla. Il Risotto è il vero piatto che mangeresti ogni giorno, mantecato bene, cremoso, con il contrasto dei piselli e le nocciole che crocchiano sotto i denti. La Tinca è invece la regina del piatto, si sente ben distinta, fresca e raffinata. L’altro primo sono i Bottoni ripieni, in un andare e rivieni tra italia e oriente, con la tradizione legata alla fresca pasta sfoglia immersa in un brodo orientale dai giochi di sapidità ben distinti. Ogni ingrediente è legato ma si percepisce molto bene. Due portate differenti per consistenze e sensazioni.
Proseguiamo ingolositi ma ormai sazi (nota positiva: le porzioni sono abbondanti) con i due secondi, Carpa del Trasimeno in Porchetta, e Salmerino scottato salsa tonnata, cavolfiore, acciuga e polvere d’olio. Ormai è superfluo dire che erano ottimi ma mi voglio soffermare su uno dei due, perché lo ritengo una genialata.
Mi ha colpito infatti La Porchetta di Carpa, ossia una carpa lavorata come se fosse carne! Una portata di pesce che mi ha messo in tilt il cervello. Viene cotta come se fosse un maialino, con la pelle bollita, essiccata e fritta, con Il finocchio selvatico, rosmarino e bacche di ginepro in marinatura e poi passata al forno, accompagnato da Hummus e composta di Cipolla di Cannara. La consistenza era fuorviante, se non ti garantiscono che è pesce ci caschi. Incredibile. Passato questo momento mio malgrado non riesco a finire in bellezza con i dolci, quindi mi fermo al caffè e una piccola pasticceria di consolazione.
Stavo Scoppiando!
Decido di dirigermi verso la cucina, perché sento veramente di dover complimentarmi con la brigata. Una cucina straordinaria, che non ha nulla da invidiare a locali conosciuti e pubblicizzati, anzi per alcuni aspetti ha piatti da guide prestigiose. Portate con abbinamenti studiati ad hoc, mai casuali, che risultano sempre bilanciati, coerenti tra loro, ma con qualche contrasto che ravviva il piatto. Conosco così il resto della Famiglia Pellegrini, ossia la brigata di cucina: la Madre Nicoletta, il padre Gianfranco, e il genero Riccardo. Tra un amaro e un pasticcino rimango ad ascoltare la storia di un locale storico, con gli aneddoti di Gianfranco e i suoi trascorsi da cuoco ai progetti futuri di Andrea. Una grande famiglia, una grande cucina, una grande passione mi lega a questo posto.
Tornerò ma stavolta con la consapevolezza di andare in un gran posto.
Guarda il Video del locale e la chiacchierata con il titolare Andrea Pellegrini
// DUE CHIACCHIERE // IL MOLORitornare al molo per un saluto..Mi prendo un caffè e faccio due chiacchiere!!!.#trasimenolake#simonfood#foodtrotter#umbria
Geplaatst door Simone Gusto op Zondag 9 juni 2019