Ristorante Olio – Cucina Fresca –
Punteggio: 5 / 5
Prezzo (escluso bevande): 45 / 70,00 euro cad.
Specialità consigliate
Se vi prende la voglia di sapori del sud e siete a Milano la dritta ve la do io!
Da qualche tempo in Piazza Lavater in Zona Porta Venezia c’è “OLIO – CUCINA FRESCA” un gran bel pezzetto di Puglia. Prima di raccontarvi la mia esperienza, voglio darvi giusto un’indicazione utile per godere al meglio questo viaggio culinario.
La zona è gettonatissima e se non siete avvezzi al parcheggio selvaggio, vi consigio di lasciare l’auto in un Parking nelle vicinanze.
Il Ristorante ha un ottima posizione, ad angolo con Via Filippo de Filippi, si trova dalla parte pedonale della piazza, sia i loro tavolini sul marciapiede che il Gazebo su strada godono di un clima più rilassato rispetto ad altri locali nelle vicinanze..
Il locale è caratterizzato da un arredamento Rustico-Chic, pareti con mattoni a vista in total white che danno risalto alla struttura in ferro antracite del soppalco ed ai tavoli anch’essi in ferro e piano creato con piastrelle tipiche dell’entro terra pugliese.
Insomma da “OLIO – CUCINA FRESCA” tutto parla di Puglia.Come da tradizione Pugliese ancor prima di ordinare ci viene portato al tavolo una bottiglietta a testa di Olio, che poi potrai portarti a casa se ne avanza, con la tipica focaccia pugliese e pane che fa concorrenza a quello di Altamura, ovviamente non mancano i taralli.
Ma il colpo di scena arriva con le nuvole al nero di seppia con salsa alla barbabietola, un idea geniale dello chef Michele Cobuzzi. Già dai nomi e i prodotti descritti dal menù si intuisce che il giovane chef Michele ha molto da dire con i suoi piatti. Sempre alla ricerca di nuovi sapori da abbinare a quelli della tradizione senza mai eccedere, materie prime selezionate con cura, che danno ai piatti quella firma inconfondibile dei sapori Pugliesi
La voglia di assaggiare tutto è troppa e ci lasciamo conquistare anche dai piatti fuori menù, creati per il Pride di Milano che si svolge proprio in quei giorni.
Già dall’entrée è lampante che abbiamo fatto centro! “Carpaccio di gambero viola di Gallipoli con battuta di melanzana alla mentuccia, con stracciatella e limone del Gargano candito” ed un fuori menù, “Roast beef di Vacca Podolica con 3 Creme, Pomodoro, mandorla e basilico, ed a contrastare il tutto la cipolla caramellata”.
Sono bastati questi due piatti a farci aumentare la salivazione, ricchi di sapori contrastanti tra loro che fanno andare in crisi le papille gustative. Già delle prime portate ne vorresti ancora, ancora e ancora.
I primi piatti preparati con maestria assoluta, per consistenze e colori, già dal primo boccone lasciano quel sapore di buono in bocca, nulla è troppo o troppo poco, un armonia di elementi che rendono indelebile il ricordo del piatto da subito; come l’orecchietta al ragù di Suino nero con fonduta di caciocavallo podolico, oppure lo spaghettone, aglio, olio al peperoncino, ricci di mare, cicoria selvatica e limone del Gargano. Degno di nota è l’agnolotto ripieno di patata di Polignano affumicata, gambero viola, calamari e verdurine di stagione, adagiato su un fumetto di gamberi con zenzero e lime.
Per il secondo ci lasciamo tentare da un mix terra/mare, il piatto Rainbow, un perfetto connubio tra agnello e scampo, raviolo ripieno di stracotto di agnello e salsa di scampo, gel di camomilla e schiuma di lemongrass affiancato all’agnello di Varvara, due fette di pancetta di agnello ripiene di ritagli di carni poco usate solitamente dagli chef, cotta a bassa temperatura, tecnica che serve a non far disperdere i succhi e gli umori della carne facendo diventare gli strati un tutt’uno, sormontato da uno scampo. A decorare il piatto un arcobaleno di salse (peperone, carota, zucchina, barbabietola rossa, patata viola, e pomodoro), non solo un esplosione di sapore ma un vero carnevale di colori.
I dolci chiudono quest’esperienza culinaria in modo degno, riempiendoti gli occhi di colori e la bocca di 1000 sapori.
Dal “Bignè pugliese con cremoso al burro podolico e limone del Gargano”, accompagnato da una mousse fredda di Mandorla di Toritto, al “Biscotto di grano arso, con crema al gianduia e variazione di fragola di Candonga con salsa al basilico”, passando dall’Anguria glassata alla liquirizia con spuma di olio al sedano e gelato al pistacchio”. Tre Dessert inusuali per accostamento di sapori e consistenze, dove nulla è lasciato al caso, anzi tutto è studiato a regola d’arte.
Se ne avete occasione…. andateci, non ve ne pentirete !
Recensione: Giovanna Consoli (Resp. Zona Lombardia per Simon’s Italian Food)