Ristorante Squid
Punteggio: 4,5 / 5
Prezzo (escluso bevande): 50 / 75,00 euro cad.
Specialità consigliate
Dopo uno stop forzato da Pandemia, eccomi finalmente qui a parlarvi di Cucina e a provare nuovi locali!
Oggi mi sono fatto accompagnare da un’amico conosciutissimo a Parma, per testare una realtà aperta da poco più di un’anno… SQUID.
La curiosità era sorta da subito appena visto chi era lo chef incaricato di gestire la cucina, ma causa pandemia e varie vicissitudini avevo accantonato fino ad oggi l’idea.
Il locale è confortevole, con colori prevalentemente tenui a intervallare l’eleganza sobria dell’arredo, tra arcate e richiami al mare con quadri e pareti blu. Mise en place semplice ma con tocchi di design dato da piatti e bicchieri.
Ci accomodiamo, e scorgendo il menù, nonostante sia ridotto a causa del COVID e delle aperture a singhiozzo, trovo accostamenti interessanti e idee sfiziose a base di pesce. Così andiamo ad assaggiare 2 antipasti, 1 primo e 1 secondo, ed infine 1 dolce, accompagnato da un’ottimo Riesling 2019, cantine G.D. Vajra.
Iniziamo dagli antipasti,
io provo il “Polpo cotto in vetro con patate, pomodorini e zenzero“, che viene aperto al tavolo e versato nel piatto al momento. Oltre ad avere una cottura perfetta, l’insieme degli ingredienti crea un gioco continuo tra acidità e dolcezza, ma la vera sorpresa è la presenza delle castagne che nonostante la diffidenza iniziale, ci stanno perfettamente! Il mio amico i “Gamberi gratinati, passata di cannelini e ciccioli di salmone affumicato“, che a vedere la sua faccia non ho dubbi fossero di livello, giocato su croccante, dolce e sapido.
Passiamo poi alla portata successiva, per me che sono un’amante della carbonara, mi butto sul loro piatto forte appunto, “Carbonara di Mare, con gamberi rosa affumicati e mandorle tostate“. Buono, punto. Cremoso, avvolgente, goloso. Gioco tra dolce e sapido, con richiami all’affumicato senza perdere la vena della carbonara dove l’uovo è la sua cremosità è protagonista.
Scarpetta ON!
Il mio socio di mangiata invece si butta sul secondo, con un fuori menù delicato ma anch’esso giocato sempre su contrasti di sapidità e dolcezza, con “Gallinella cotta in forno con crema di patate, gamberi croccanti e speak alto adige tostato“.
Chiudiamo in bellezza con un dolce per me,
“Tartatin con crema vaniglia e ristretto di nebbiolo“. Premetto: io sono più da tiramisù, nella sua ingordigia lussuriosa, ma questa torta di mele capovolta, era veramente buona. Un finale tondo, dal gusto chiaro e pulito, con una dolcezza non eccessiva ma dal tocco alcolico dato dal ristretto di nebbiolo.
Il cuore verde a base di frolla e mandorle con sale maldon è una piacevole perentesi sapida nella dolcezza complessiva, che amplifica il piatto.
Esclamazione finale:
Lo sapevo che dovevo provarlo!
E’stata una bella intuizione, ritardata di 1 anno ma confermata.
Si Squid ci piace, la cucina è una combinazione di semplicità ma dal tocco più innovativo, con accostamenti diversi che non si staccano mai dal gusto goloso che un cliente vuole. Le presentazioni, che a me sono molto care, sono semplici ma ben equilibrate, appagano l’occhio per poi confermare al palato. Il servizio in sala è elegante ma non formale, in amichevole confidenza.
Bravi ragazzi!
Ci rivedremo presto!
Eccomi per la foto di rito con l’amico Luca Ovrezzi.